martedì 24 febbraio 2009

More redheads, please.

Qualche anno fa andai in vacanza in Calabria e incontrai una ragazza di nome Laura. Capelli rossi, occhi verdi e lentiggini, sarcasmo pungente e battuta pronta. Sarebbe stata perfetta escludendo il fatto che mi odiava a morte. Tra di noi era battaglia aperta, un turbinio senza fine di insulti a madri e sorelle, solo che mentre per me era un flirt (espressione del desiderio di infilarle la lingua giù per l'apparato digerente) per lei era odio sincero (espressione del desiderio di vedermi appeso a un lampione per i capezzoli). Così, mentre la corteggiavo senza posa (supponendo che le allusioni alla lobotomia contino come corteggiamento), lei si mise con uno che per piacerle una sera aveva detto questo: "oh, sei fascista? Anch'io. I fascisti sono di sinistra, giusto?". E non pensate male, sto parlando di quattordicenni, a quell'età è o Che Guevara o Mussolini o Valentino Rossi. Il punto è che da questa esperienza ho imparato che... che bisogna... che quando devi... Beh, in effetti ho imparato solo che mi piacciono le rosse e le stronze. E a ben vedere non c'è nient'altro da imparare: a me basta sapere cosa cercare.

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