mercoledì 4 febbraio 2009

The New Yorker pt. 2

Per qualche motivo, quando penso a New York la prima cosa che mi viene in mente è l'acqua frizzante. Era talmente frizzante che quando prendevo il bicchiere sentivo le bolle saltarmi sulla mano. Passo due settimane in una delle città più famose del mondo e quello che mi colpisce di più è l'acqua smoderatamente frizzante. Forse è meglio che non tragga conclusioni.

Un'altra cosa che mi ricordo chiaramente è che appena dopo avere speso 300 dollari per un iPod touch non mi sono degnato di buttare una moneta a un tizio senza le gambe sdraiato sul marciapiede. Sul momento ho pensato a Oscar Wilde ("lo schiavista gentile è il peggiore perché impedisce agli schiavi di capire la mostruosità della loro condizione", o grosso modo così), poi ho pensato di essere una merda. Poscia ho pensato che per essere coerente avrei dovuto portare questo sentimento al suo estremo e redimermi dal mio egoismo dando tutti i soldi che ho ai barboni e trasformando casa mia in un centro sociale o una mensa per senzatetto. Infine ho pensato che io e la coerenza siamo come il gelato e il ketchup, al che ho serenamente smesso di preoccuparmi.

Al momento in cui vi scrivo, l'iPod touch provvede a incasinarmi quotidianamente l'apparato uditivo, casa mia non è diventata un centro sociale e il tizio senza gambe, per quanto ne so, è ancora senza gambe.

1 commento:

  1. bè il fatto che tu abbia ignorato il tizio senza gambe, effettivamente fa molto New York :)
    dovevi essertici davvero ambientato eh!
    sun

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